Il cannabidiolo, chiamato semplicemente CBD, è uno degli oltre cento cannabinoidi presenti all’interno della pianta di canapa, usato da millenni come ottimo rimedio curativo proprio in virtù della sue innumerevoli proprietà benefiche.
I benefici del CBD sono infatti assodati e spaziano dal trattamento di disturbi di lieve entità, come dolori e infiammazioni locali, a quello di patologie vere e proprie, come l’epilessia e i tumori. Il motivo di tali effetti positivi è da attribuire al modo in cui il CBD agisce sul nostro organismo: un vero e proprio processo chimico che coinvolge il sistema endocannabinoide, dal quale dipende gran parte del nostro benessere.
In quest’articolo vogliamo quindi illustrarti nel dettaglio tale processo, svelandoti come si assume correttamente il CBD e quali sono i disturbi che è effettivamente in grado di curare.
Informazioni sul CBD
Indice
Lo sai che il nostro corpo produce naturalmente delle sostanze molto simili ai cannabinoidi? Si tratta di un vero e proprio sistema biologico chiamato per l’appunto “sistema endocannabinoide”, composto da endocannabinoidi, proteine recettoriali e neurotrasmettitori, situato all’interno del sistema nervoso centrale e periferico.
Il sistema endocannabinoide influisce notevolmente sul nostro stato di salute generale, che può mantenersi stabile o peggiorare a seconda della corretta o mancata produzione degli endocannabinoidi. Quando si verifica questa sfortunata eventualità, assumere CBD rappresenta un’eccellente soluzione per ripristinare il livello degli endocannabinoidi e, di conseguenza, anche il nostro stato di benessere.
Il cannabidiolo, infatti, si lega chimicamente ai recettori CB2, attivando il sistema immunitario e creando così delle efficaci risposte antinfiammatorie. Ma non solo: il principale punto di forza di questo componente della canapa è il fatto di agire a 360° sull’organismo, procurando grandi benefici tanto alla sfera fisica, quanto a quella psichica.
I vantaggi del CBD per la salute
I vantaggi che il CBD è in grado di procurare alla nostra salute sono davvero tantissimi e derivano dalle innumerevoli proprietà benefiche di questa sostanza, che agisce in qualità di:
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antidolorifico e antinfiammatorio, procurando sollievo da infiammazioni (come ad esempio quelle causate dall’acne) e dolori, sia acuti che cronici;
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neuroprotettivo, alleviando i sintomi delle patologie neurodegenerative e, allo stesso tempo, lavorando per contrastarne e rallentarne l’avanzata;
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anticonvulsionante, scongiurando l’insorgere delle convulsioni, il sintomo principale dell’epilessia;
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antipsicotico, procurando sollievo dai gravi sintomi delle psicosi, come allucinazioni e deliri;
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tranquillante, sia nel caso della semplice insonnia, sia che si parli di disturbi più seri come ansia e stress;
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rimedio contro i disturbi sessuali, agendo a livello locale sulle infiammazioni intime ed eliminando l’ansia da prestazione;
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rimedio contro la pressione alta, contribuendo ad abbassarla e, di conseguenza, a migliorare la salute del cuore.
Come puoi vedere tu stesso, pertanto, il CBD rappresenta la soluzione per moltissimi disturbi, alcuni dei quali molto comuni e responsabili di minare quotidianamente la salute di un gran numero di persone. Ed è proprio per curare questi specifici malesseri che il cannabidiolo viene maggiormente assunto, data l’efficacia dimostrata nel risolverli.
Il CBD permette di alleviare il dolore
Il dolore è indubbiamente la sensazione più sgradevole che si possa sperimentare. Questa considerazione vale ancora di più nel caso dei dolori cronici, ossia quelli che continuano a ripresentarsi spontaneamente e per i quali non sempre si riesce a trovare un rimedio efficace.
Patologie come le cefalee, il mal di schiena, il dolore cervicale o determinati disturbi del sistema nervoso possono procurare dolori micidiali e, in alcuni casi, immuni all’azione dei comuni analgesici. Il CBD, tuttavia, riesce a intervenire con successo laddove gli antidolorifici hanno fallito, procurando un sollievo veloce e duraturo e permettendo alle persone che lo assumono di tornare finalmente a godersi la vita.
Un obiettivo, quest’ultimo, che assume un’importanza ancora maggiore nel caso dei pazienti oncologici, i cui dolori possono essere terribili. Assumere cannabidiolo, tuttavia, può spesso aiutarli a ritrovare il benessere perduto e, allo stesso tempo, a rallentare la proliferazione delle cellule tumorali, contrastando così l’avanzata della malattia.
Assumere CBD aiuta nella gestione dell’ansia
Soffrire di ansia e attacchi di panico rappresenta uno dei disturbi più comuni della nostra società. Lo stress cui tutti siamo inevitabilmente sottoposti può infatti nuocere gravemente al nostro benessere psicologico, scatenando nel nostro cervello queste sgradevoli e incontrollabili reazioni.
Respiro corto e affannoso, senso di oppressione al petto, mal di stomaco e nausea sono soltanto alcuni dei sintomi fisici che possono accompagnare un attacco di panico. In aggiunta a queste brutte sensazioni fisiche, possono sopraggiungere anche pensieri angoscianti e incontrollabili, che contribuiscono ad aumentare ulteriormente i disturbi presenti.
Il CBD, tuttavia, può aiutare a contrastare efficacemente questi sintomi, agendo come un vero e proprio tranquillante naturale (e senza gli effetti collaterali degli psicofarmaci!) al fine di ripristinare uno stato di calma e serenità. Questo è il motivo per cui viene usato molto spesso anche dalle persone che soffrono d’insonnia, una situazione alquanto fastidiosa che può rappresentare l’ennesimo sintomo di una patologia ansiosa.
I modi migliori per assumere CBD
Uno dei più grandi vantaggi del CBD, a livello pratico, è il fatto di essere disponibile in diversi formati. I prodotti a base di cannabidiolo sono infatti particolarmente numerosi, ma quello che è in grado di assicurare i benefici maggiori è senz’altro l’olio di CBD.
Questo preparato, infatti, presenta un’efficacia che varia a seconda del suo grado di purezza: quanto più è elevato, tanto maggiori saranno i benefici ottenuti. Per avere la certezza di usarlo con efficacia, tuttavia, occorre anche sapere come assumerlo. Le modalità di assunzione dell’olio di CBD cambiano infatti a seconda della tipologia di disturbo da trattare. Esso può infatti essere assunto a livello:
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sublinguale, deponendo alcune gocce sotto la lingua e trattenendole per 30 – 60 secondi prima di deglutirle. Un sistema che si rivela estremamente efficace per la cura di patologie già in atto;
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topico, ossia spalmandone una piccola quantità nella zona del corpo dolorante o infiammata;
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gastrico, come ingrediente aggiuntivo a cibi e bevande, al fine di farlo agire a livello preventivo.
E se ti stai giustamente domandando a quanto ammonta la quantità esatta di gocce da assumere, la risposta è che non è un dato calcolabile a prescindere: sia perché l’assunzione di CBD rappresenta un’esperienza strettamente individuale, sia perché molto dipende dalla reazione dell’organismo. L’ideale è infatti quello di cominciare sempre da poche gocce, per poi aumentarle gradualmente fino alla risoluzione completa del problema.
Il CBD risulta nei test antidroga?
E arriviamo a trattare ora il punto dolente della situazione, una questione delicata che ti sarai senz’altro già posto: l’influenza del CBD sui test antidroga. È possibile che ti rilevino questa sostanza se dovessi sottoporti a un controllo del genere? Ebbene, la risposta è…sì!
Però, attenzione: per risultare positivo a un test antidroga, in seguito all’assunzione del CBD, deve persistere almeno una delle seguenti condizioni:
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effettuare il test dopo aver consumato una quantità spropositata di olio di CBD tutta insieme, come ad esempio un intero flacone da 1000 grammi. Al di là del fatto che riteniamo alquanto improbabile che tu possa fare una cosa del genere, ciò darebbe luogo a un semplice “falso positivo”, che diventerebbe negativo a un secondo test di controllo;
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assumere un prodotto scadente a base di CBD che, in quanto tale, potrebbe presentare valori di THC fuori norma e, di conseguenza, rilevabili nel corso di un test antidroga.
Quest’ultima è di fatto la situazione più rischiosa, quella che potrebbe metterti nei guai con la legge. Il THC, ossia il tetraidrocannabinolo, è infatti anch’esso un componente della pianta di canapa ma, diversamente dal CBD, induce effetti psicoattivi, procurando una pericolosa sensazione di leggerezza ed euforia dalle conseguenze potenzialmente nefaste.
Questo è il motivo per cui è stato dichiarato illegale, al punto che i prodotti a base di CBD, per poter essere venduti e acquistati senza correre alcun rischio, devono sempre riportare l’etichetta con gli ingredienti, sulla quale dev’essere indicata la quantità di THC in essi presente. Una quantità che, per legge, non deve mai superare lo 0,5%.
Se hai dunque assunto una dose corretta di olio di CBD, acquistato presso rivenditori seri e competenti, non hai assolutamente ragione di preoccuparti. Ricorda sempre che la legge italiana ammette la coltivazione di canapa legale solo ed esclusivamente in ambito industriale e che tutti i coltivatori esperti sono i primi a voler sottoporre i propri prodotti ai testi di laboratori esterni, al fine di poter certificare ai clienti l’effettiva legalità di ciò che stanno acquistando.
In conclusione, diffida sempre da chi ti vuole vendere prodotti di CBD a poco prezzo o di dubbia provenienza, perché potresti ritrovarti nei guai con la legge (per non parlare poi dei danni che subirebbe il tuo corpo!). Al contrario, accertati sempre di acquistare il tuo olio di CBD da professionisti seri, così da avere la certezza di agire nel rispetto della legge e, soprattutto, di garantire al tuo corpo benefici concreti e duraturi.