Cittadinanza italiana per stranieri: I diritti irrinunciabili dei lavoratori immigrati. E’ il titolo della conferenza che si è tenuta a Milano nella Sala del Parlamento Europeo presso Palazzo delle Stelline. L’incontro, organizzato dall’associazione “Para todos” e coordinato da Alicia Erazo e Ana Mancero, ha consentito di analizzare temi come la difesa dei diritti degli immigrati in Italia, la violenza di genere e l’integrazione e la discriminazione verso gli stranieri.
Nutrito e qualificato il parere dei relatori: il responsabile dell’Ufficio d’informazione del Parlamento Europeo a Milano, Bruno Marasà, la console del Messico a Milano Marisela Morales Ibanez e il responsabile del Consolato dell’Ecuador, Jorge Moreno Fiero, il Presidente dell’Associazione “Para todos“, l’avvocato Antonio Lo Verde.Ospite speciale della conferenza Alex Mungia Salazar, Professore de la Benemérita Universidad Autónoma de Puebla de México.
La cittadinanza italiana per stranieri
L’Italia oggi, lascia molto desiderare nell’applicazione del Testo Unico Art. 2 sui Diritti della Razza Umana“, dice Lo Verde che nel suo intervento ha fatto una sintesi della situazione degli immigrati in Italia, dai tempi della Lega Nord, quando anche Milano ha sofferto tanto l’Art. 10 bis e l’ Art. 4 della legge sulla clandestinità come reato penale. Cosa che ci aveva confermato in un’intervista anche l’avvocato Guariso dell’ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione). “Da quando esiste questa legge non c’è stata una riduzione dissuasiva della clandestinità ma solo una marea di processi inutili. L’UE aggiunge; vuole che le espulsioni vengano fatte con il consenso dell’immigrato innocente. La pena detentiva è in chiaro contrasto con l’espulsione ed è assolutamente in contrasto con l’integrazione”.
Sia Guariso che Lo Verde affermano l’utilità delle direttive europee, che, in un certo modo tirano le orecchie all’Italia. Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Corte di Giustizia e la Corte Costituzionale, che chiedono una riduzione del reato di illegalità e spingono perché l”Italia crei un sistema legislativo in grado di non aggravare la giustizia con processi inutili. Nel suo intervento l”avvocato Lo Verde ha spostato l”attenzione sulla crisi economica che sta attraversando Europa e l’Italia in particolare. Nel nostro Paese il fenomeno dell’immigrazione è irrisorio rispetto al resto degli altri Stati europei, ma nessuno si chiede come i più di 4 milioni di immigrati vivono oggi nell’Italia della crisi. A come possono pagare il mutuo, se possono mangiare, se possono pagare l’affitto.
Lo Verde se la prende con le Questure, che da un po’ di tempo stanno rivedendo le Carte di soggiorno, i cosiddetti Permessi di soggiorno a lunga durata, quando notano che non si sono versati i contributi per 5 anni, perché magari gli immigrati hanno accettato di lavorare in nero per non mettere nei guai i datori di lavoro. Il TAR si è pronunciato contro le Questure e afferma che questa prassi non porta altro che al favoreggiamento della clandestinità. Lo straniero che si trova in questo tipo di situazione, è costretto a fare ricorso.
Ma questo comporta spese di energie, soldi e il rischio di rimanere con la sola ricevuta del permesso di soggiorno per anni in attesa di una risoluzione del caso. Per questo dalla conferenza di Milano è partito un appello a tutte le associazioni presenti sul territorio per fare rete tra di loro con l’obiettivo di cancellare una volta per tutte la Legge Bossi-Fini, che considera lo straniero come un cittadino di serie B.
Il Trattato Internazionale sui diritti degli immigrati
Nel suo discorso, il professore Salazar ha ribadito che il clandestino non è un criminale, concetto definito anche nel Trattato Internazionale sui diritti degli immigrati OIT (Organizzazione dei Diritti dei Lavoratori) nel luglio del 2003. Il trattato non è stato accettato dagli Stati Uniti, dal Canada e da alcuni Paesi dell”Europa che hanno sottolineato nel 2014 il carattere lavorativo degli immigrati sotto una logica economica. “Siamo ben lontani dalla Cittadinanza Universale di cui si parla in tanti Forum Mondiali. Trattare oggi l’immigrato solo sotto l’aspetto economico, in tempi di crisi economica mondiale, costituisce una giustificazione della società ricevente e il suo comportamento xenofobo per incolpare l’immigrato, l’altro, il diverso, il non nazionale” – ha detto Salazar.
La Convenzione Internazionale sulla Difesa dei Diritti degli Immigrati stabilisce norme minime per assicurare i diritti dei lavoratori stranieri e per rispettare le diversità e le culture degli immigrati. Il modo migliore per rendere effettivi questi principi è una gestione adeguata nella lotta contro lo sfruttamento e la tratta delle persone, nonché il rispetto delle norme minime sul diritto degli immigrati e dei lavoratori nazionali. “Un’alternativa possibile -continua il Prof. Salazar-
Parlando degli Stati Uniti, Salazar ha riferito delle aspettative del Presidente Obama circa il processo di regolarizzazione del fenomeno migratorio, anche perchè lui stesso fa parte di una minoranza. “La forza economica e il settore militare non lasciano spazio a una regolarizzazione della migrazione negli Stati Uniti”, risponde il Professore alla domanda. Tutti gli immigrati che sono entrati negli Stati Uniti dal 1989 al 2014 non hanno ancora uno status di emigrato e necessitano urgentemente un nuovo piano di regolamentazione, conclude.
Fonte: www.all-tv.tv