Avvocati: i diritti dei lavoratori e le sedi protette. In merito ai diritti dei lavoratori è di recente stato dibattuto il tema delle forme di tutela dei lavoratori subordinati, che viene trattata dal Codice Civile, il quale prevede una regolamentazione precisa in merito ai diritti derivanti dalla legge e dai contratti o accordi collettivi. In tutto questo hanno un ruolo fondamentale anche gli avvocati che rivendicano il loro diritto a negoziare le controversie nelle sedi sopra citate.
Quali sono i diritti del lavoratore?
Nello specifico questi diritti sono tutti quelli contenuti nella Costituzione e previsti dalla legge ordinaria e da un contratto collettivo, i primi hanno valore sociale e politico, che rendono impossibile cambiare il voto col posto di lavoro, o cedere i propri organi, accettare di percepire una retribuzione troppo bassa e rinunciare al riposo e alle ferie. Mentre i diritti previsti dalla legge e da una contrattazione collettiva sono inderogabili e dovuti, come il preavviso, la risoluzione consensuale, i contributi previdenziali, e il trattamento di fine rapporto.
La funzione delle sedi protette
Di questi il lavoratore può disporre nelle sedi protette, così come può far valere i propri diritti che derivano dagli accordi individuali con il datore di lavoro e che possono essere oggetto di transazione o rinunzia da parte del lavoratore stesso; il limite dei diritti previsti per legge e per contratto collettivo, hanno un limite che può essere comunque varcato quando le transazioni e rinunce sono sottoscritte davanti a un giudice. Per saperne di più e informarsi meglio è utile cercare in PromozioneAvvocato.it sul web.
Diritti inderogabili
Le sedi dove possono essere espletate queste procedure sono le sedi amministrative o sindacali, le cosiddette sedi protette, in questo caso le contrattazioni assumono un valore di definitività e non sono più impugnabili per via dell’assenza totale di soggezione da parte del lavoratore; ovvero in queste sedi protette il lavoratore che solleva problematiche legate alla sua attività lavorativa può esprimere liberamente i fatti e le opinioni.
A questo proposito gli avvocati che si occupano di queste tematiche richiedono da molto tempo di poter esercitare questa facoltà in una negoziazione assistita; come era stato previsto dal disegno di legge sulla riforma del processo civile, di fatto però il governo ha inserito un nuovo testo, modificando la norma con la previsione che la negoziazione assistita dagli avvocati possa essere messa in atto solo per i diritti disponibili, e non per i diritti inderogabili e quindi vanificando tutta la normativa.
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